Circa 600 ristrutturazioni di immobili, la rigenerazione urbana di Falconara è già in atto e il "centro storico" la agevolerà
falconara satellite

Secondo l’ultimo rapporto Ispra il 78,4% del territorio comunale falconarese è occupato da edifici. Ben 91 ettari spiega il rapporto, in una regione che vede oltre il 45% degli edifici costruiti sulla costa. In Italia solo la Liguria fa peggio. È stato proprio per riportare ordine nel caos che si è deciso di intraprendere la strada di elevare a “centro storico” la Marina di Falconara, quell’area che oggi definiamo “centro”, nato a cavallo tra l’800 e il 900 attorno alla stazione ferroviaria e ampliatosi nei successivi anni ’20 e ’30. Una zona gradevole sulla quale poi si è abbattuta la speculazione edilizia, spesso feroce e cieca ai canoni estetici per i quali oggi siamo, a voler essere indulgenti con i nostri predecessori, quantomeno più sensibili. Come si può intervenire? Uno dei fenomeni emersi dalla ricognizione effettuata dall’architetto Giovanni Marinelli nel corso di questi anni è stato sul numero di abitazioni, di appartamenti vuoti. Circa il 40/45% nel centro cittadino. Di certo qua da noi non ci si può più permettere di costruire soluzioni abitative, salvo rari casi, per piccole cubature e per edilizia di nuova concezione.

C’è però un fenomeno che si fa largo da qualche anno e riguarda la rigenerazione degli spazi.  Solo lo scorso anno l’Ufficio Edilizia ha trattato circa 600 pratiche arrivate da privati, professionisti e imprese dando la possibilità di ristrutturare immobili. In Comune si fa un gran lavoro di consulenza e di interpretazione della norma, delle leggi vigenti e dei regolamenti comunali cercando, dove necessario, di dirimere situazioni complesse. Dico questo perché, a mio avviso, occorre che il Comune si doti di strumenti straordinari per recuperare il centro storico. Il che non si fa in due giorni. Servono strumenti e questa variante urbanistica fa al caso nostro. Il rilancio del centro storico passa dalla possibilità di disciplinare in maniera organica il recupero degli edifici, per incentivarne la valorizzazione anche attraverso agevolazioni a beneficio di chi decide di ristrutturare i propri immobili.

La Variante si pone anche l'obiettivo di creare occasioni per l'apertura di nuove attività commerciali. A mio avviso sarebbe bene anche introdurre altri strumenti incentivanti: una tassazione differente tra locali sfitti e occupati, ad esempio, oppure premialità per chi "adotta" un angolo di città. Domani sera inizieremo a occuparci di piazza Europa e della zona Sud. Alle 18, al Centro Pergoli di piazza Mazzini, i residenti della zona e tutti i portatori di interesse sono invitati a partecipare al tavolo di lavoro organizzato dall'amministrazione comunale per raccogliere idee, suggerimenti e istanze. Sarà un nuovo momento di confronto utile alla stesura del piano particolareggiato. All'incontro saranno presenti anche i tecnici che si occupano di redigere il piano attuativo, coordinati dall'architetto Giovanni Marinelli, progettista incaricato dal Comune.

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