Sanzio, diamo fiducia al nuovo management: servono ricette nuove

Sanzio, diamo fiducia al nuovo management: servono ricette nuove


aeroporto falconaraC’è un clima di fiducia nei confronti del nuovo management di Aerdorica, la società di gestione dell’aeroporto falconarese Raffaello Sanzio, e questa è cosa molto gradita dalle parti del Castello. Lo si evince dalle pagine dei giornali scorrendo le dichiarazioni di responsabili delle compagnie aeree, sindacali, di rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Come amministratori e cittadini siamo stati sempre parecchio perplessi dalle gestioni del passato che hanno portato l’azienda, pressoché totalmente pubblica, a un passo dal fallimento e con numerosi debitori alla finestra (solo il Comune di Falconara deve avere circa un milione di euro, per dire). Ora, con l’arrivo dei privati, si assiste a una fase nuova.

Vogliamo essere fiduciosi. Per anni abbiamo sentito parlare di Aeroporto delle Marche come punto di arrivo fantomatico di milioni turisti stranieri che vogliono visitare la nostra regione. I quali non esistono. All’estero non si conoscono le Marche, non se ne percepisce l’esistenza. Lo sanno tutti fuorché tra gli uffici burocratici della Regione Marche. E il contestato bando da 13,5 milioni di euro, pieno di cavilli, di ostacoli per le compagnie aeree, è lì a dimostrarlo. Molto e meglio si dovrà investire per far entrare la nostra regione tra le mete del turismo mondiale.

Diverso è il discorso se guardiamo al settore cargo, vera vocazione naturale del nostro scalo. Ovviamente occorre non pensare al Sanzio come a un corpo a sé stante ma come a una struttura strategica all’interno di un triangolo della logistica. Ciò che a Falconara ripetiamo da anni è stato ben sintetizzato nel suo intervento dal senatore Mauro Coltorti: aeroporto, porto e interporto nel giro di 30 chilometri, i cardini di quella Piattaforma Logistica Marche collegata con strade e ferrovie che purtroppo non è mai andata oltre gli enunciati e gli incontri politici di circostanza.

Coltorti, presidente della commissione Lavori Pubblici al Senato, che in passato abbiamo anche criticato ma con il quale ci siamo confrontati costruttivamente su questi temi, ha ruolo e capacità per contribuire a incidere in questa partita che ha tutti i requisiti per finire nell’indice di quell’Agenda Marche di cui si parla quando si discute di grandi opere pubbliche nazionali. Abbiamo bisogno, come sistema Marche, di trovare una soluzione per l’uscita dal Porto di Ancona, dell’arretramento della ferrovia Adriatica e del raddoppio della Falconara-Orte-Roma, del raddoppio della SS16 e del completamento della superstrada per Perugia. In questo periodo post Covid stiamo assistendo a un rinnovato dinamismo che per ora resta sulla carta. Servono uomini nuovi per far camminare idee nuove. A chi lavorerà per tradurle in atti concreti non mancherà la nostra collaborazione.

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