Servizi, corse, decoro in stazione e bypass: Rfi faccia il suo dovere

Servizi, corse, decoro in stazione e bypass: Rfi faccia il suo dovere

Facciata della stazione di Falconare MarittimaFalconara Marittima è città polivalente dalle mille potenziali risorse, non sempre del tutto espresse. Nonostante l’impegno decennale della Amministrazione Comunale per farle emergere, continuo e costante, rimangono aree di sensibile miglioramento e di grande valorizzazione. Forza Italia, sotto la spinta e l’entusiasmo del recente Congresso Cittadino, intende dare con determinazione un contributo attivo ed originale, a partire dalle questioni più minute, fino ai grandi temi connessi con il suo sviluppo futuro.

Il presente contributo è da intendersi come il primo di una serie di suggerimenti posti alla discussione e alla attenzione di Enti, Associazioni, Forze Politiche e Cittadini.

Oggi, tra i vari aspetti, teniamo a sottolineare l’apporto, a nostro avviso, insufficiente da parte delle Ferrovie dello Stato, funzionale ad una maggiore valorizzazione della città, come essa meriterebbe.

Sappiamo bene che questa affermazione può sembrare, agli occhi di qualcuno, esagerata o suscettibile di reazioni, che appaiono, a nostro avviso, inopportune; ma il nostro obiettivo è il conseguimento di una maggiore attenzione, da parte del più grande Ente economico di caratura nazionale, e non solo, nei riguardi di una comunità e di una realtà urbana che, da più di un secolo, oltre a innegabili benefici, dovuti prevalentemente alla sua privilegiata posizione geografica, è condizionata pesantemente, in concorso con altre, dalle infrastrutture e dagli impianti ferroviari.

Sappiamo anche che ci sono significativi investimenti in corso, ma l’allungarsi in tempi biblici circa la loro realizzazione induce un comprensibile e fastidioso clima di diffidenza.

Ma si risponda, per cortesia, tra le altre possibili, a queste domande:
  • - Perché la Stazione ferroviaria, opera architettonica di grande pregio, che non eguali in tutta la linea adriatica, sembra, di fatto, in stato di semiabbandono?
  • - Perché i servizi, sia pure quelli collaterali all’esercizio ferroviario e che dovrebbero caratterizzare la cartolina beneaugurale di ingresso, in termini di ospitalità e di immagine, nei confronti di una intera città, sono ridotti all’osso?
  • - Perché le fermate dei treni a lunga percorrenza sono state, in grandissima parte, soppresse, contribuendo a causare un notevole disservizio non solo ai cittadini falconaresi, ma anche agli utenti in transito, in particolare quelli diretti da e per la Vallesina, fino a Fabriano ed oltre?
  • - Perché all’interno della Stazione non sono stati ancora costruiti gli ascensori per aiutare i viaggiatori nei trasferimenti dal primo binario alla seconda e terza pensilina, soprattutto con riguardo alle persone diversamente abili e agli anziani? Come si conviene ad una Stazione moderna!
  • - Perché mai si permette che lungo i binari di stazione crescano costantemente e rigogliosi numerosi arbusti d’erba, facendo assomigliare la stazione ad una sperduta località di campagna e non al biglietto di ingresso di una località di mare?
  • - Perché mai la Stazione è priva tuttora di un Bar e/o di un decente Punto Ristoro, nonostante i lavori di restyling messi in opera in anni recenti, i cui locali, però, non sono mai stati assegnati? Vogliamo solo ricordare che la Ferrovia vanta una grande tradizione al riguardo, fin dai primi del ‘900, per la progressiva estensione lungo la rete di una “catena” di caffè ristoratori e la nostra città eccelleva in ciò, luogo di scambio intermodale, anche sociale, e meta di un turismo raffinato; Il caffè ristoratore è stato sempre di grande impatto esterno e di sinergia vitale con la società e con la comunità locale. Perché trascurarlo e non dargli nuova vitalità?

Riteniamo, come Direttivo Comunale di Forza Italia, che adeguati interventi in tale direzione possano contribuire a ridare slancio alla città, rivitalizzare la sua storica tradizione e renderla più appetibile da parte dei suoi visitatori. Sono, a nostro avviso, interventi semplici e doverosi, ma utilissimi.

Una Stazione bella, curata, moderna contribuisce a migliorare l’aspetto cittadino e accelera un nuovo e desiderato “look” di quelle poche centinaia di metri della Via Flaminia che hanno bisogno, indifferibile ed urgente, di un significativo e maggior decoro. Volutamente ci siamo astenuti, per ora, rispetto ai più grandi temi, su cui avremo modo di soffermarci, unitamente alla Amministrazione comunale, che pur sosteniamo, da almeno tre lustri.

Un cenno è, però, d’obbligo. Primo fra tutti riguardano i lavori del bypass ferroviario, il cui prosieguo vediamo, purtroppo, stentare. È vero, sembra che, in questi giorni, siano ripresi, ma con quanti mal di pancia! Soprattutto constatiamo gli ennesimi “stop and go”, i passi da lumaca che non fanno presagire nulla di buono. Per ora abbiamo assistito solo alla devastazione del territorio e a ripetute promesse, seguite dalle immancabili rassicurazioni. Il tutto meriterebbe, in verità, la redazione di un bel “Libro Bianco” per accertare manchevolezze e responsabilità.

Esso rappresenterebbe l’ennesima dimostrazione del timore di inaccettabili incompiute o di ripetuti cambi di direzione, caratteristiche, per la verità, tutte italiche. Le Marche e in particolare la nostra città, terra di gente per bene e laboriosa, non meritano trattamenti di questo tipo! Attendiamo, tuttavia, con fiducia, una forte accelerazione degli interventi, almeno affinché si metta definitivamente in sicurezza il traffico ferroviario dall’attraversamento della Raffineria Api e si possa cogliere l’occasione per realizzare il desiderato affaccio alla spiaggia e un dignitoso lungomare, che proprio la presenza del tracciato ferroviario non ha, fino ad ora, consentito.

Quest’ultimo lo consideriamo un contributo affinché la città si possa riconciliare con la ferrovia, importante riferimento per l’intera Regione, come lo è stato nella storia. Importante nodo dove si incrociano diversi modi di trasporto, al fine di favorire una vera e moderna intermodalità e creare, ancora una volta, opportunità di lavoro, di vita e di sviluppo e non più muri invalicabili fra la città e il suo territorio.

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