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Il Centro Storico per proiettarci nel futuro: la Marina di Falconara, da sogno a realtà
La premessa è che Falconara avrebbe bisogno di un nuovo Piano Regolatore. Quello attualmente in vigore, troppo intriso di una forte impostazione ideologica, alla resa temporale dei conti risulta eccessivo nelle prescrizioni, nei limiti, incoerenti e incompatibili con la mutevole realtà sociale ed economica, incapace di fornire risposte concrete e realizzabili nei confronti di cittadini, imprese e professionisti. L’Urbanistica a Falconara non è un compito facile. Il Piano regolatore vigente, adottato nel 1999 e approvato nel 2003, non ha né saputo valorizzare le aree di pregio ambientale, né saputo dare risposte convincenti rispetto a difficoltà oggettive come l’innegabile azione limitante, nel tempo, ingenerata dalla infrastruttura aeroportuale, gioia e dolore nei confronti della mancata espansione della città , soprattutto rispetto alla carente, ma anche dello scarso rapporto e di un precario collegamento con il territorio più esteso dell’hinterland anconetano e delle attività ad esso connesse. Per non parlare dell’eccessiva espansione della Raffineria, il cui bilancio tra effetti positivi (essenzialmente legati all’occupazione) e aspetti negativi per l’ambiente e per la salute ancora oggi è tema di aspro dibattito e di contestazione. Fare un nuovo Piano, tuttavia, ha un costo ingente. Serve tempo e servono risorse economiche. La Regione Marche, inoltre, sta lavorando una nuova Legge Urbanistica regionale e quindi, in attesa di un quadro normativo chiaro e semplificato, il mio assessorato, di concerto con la giunta comunale, e con i funzionari ha lavorato in maniera incessante e lungimirante sulla gestione del territorio e delle sue molteplici destinazioni d’uso attraverso iniziative in un quadro organico e omogeneo di pianificazione, che sono solo apparentemente svincolate e frazionate.
Tra le diverse azioni sviluppate, alcune tuttora in itinere, la più qualificante è senza dubbio quella legata al centro storico della Marina di Falconara. Il centro città, per intenderci. A fine 2018, dopo un complesso iter amministrativo e di partecipazione democratica, è stata approvata la Variante Urbanistica per il riconoscimento di questa parte del territorio che si è sviluppata negli ultimi 100/150 anni. Una crescita che ha condizionato gli indirizzi e le previsioni più generali che avrebbero potuto presiedere, nel tempo, anche in assenza di strumenti pianificatori, assolutamente agli albori nei primi anni del ‘900, alla gestione dell’intera parte bassa pianeggiante, che si distende in prossimità della linea costiera, racchiusa dal tracciato ferroviario, dalla via Flaminia e dal piede della collina sovrastante. Lo scopo più immediato e prevalente, oggi, è quello di provare a suggerire e ad imprimere azioni amministrative, tecniche ed imprenditoriali di risanamento, riqualificazione e ristrutturazione nella parte pianeggiante della città, quella più popolata e popolare, ampiamente compromessa, dal dopoguerra in poi, da discutibili operazioni caratterizzate da eccessivo inurbamento e concentrazione edilizia.
La Variante del Centro Storico, nel suo ambito e con i suoi oggettivi limiti, tenta di correggere alcune evidenti storture. È un’opportunità che bisogna saper cogliere e su cui si potranno cimentare le generazioni future, a partire dalle Amministrazioni Pubbliche che verranno, con il concorso determinante di imprese e privati. Come ogni Variante necessita, però, di un Piano Particolareggiato Attuativo. Quest’ultimo vede oggi finalmente la luce. A riprova che nel nostro Paese gli esami non finiscono mai, ci sono ancora da affrontare alcuni passaggi procedurali ma siamo alle battute decisive. L’elaborato finale è stato consegnato dai progettisti alle Autorità Comunali proprio in questi giorni. È il prodotto di una lunga elaborazione, di innumerevoli incontri, di interviste e azioni ad ampio raggio, con gli addetti ai lavori, sia professionisti e imprese, sia con semplici cittadini. Ritengo che sia una buona piattaforma, sta a noi e a quelli che verranno approfittare e utilizzare l’enorme lavoro fatto da architetti, ingegneri e dall’Università, a titolo di studio e consulenza. La direttrice fondamentale, ripetuta più volte, è stata ed è: Risanamento, Riqualificazione, Ristrutturazione.
Essa chiama all’azione, al coraggio e agli investimenti una pluralità di soggetti pubblici e privati. Tutti possono trovare degli interessi da tutelare e da valorizzare. L’azione non può che essere corale, pur nella specificità degli interventi singoli. In estrema sintesi e per andare al concreto il Piano Particolareggiato del Centro Storico (PPCS) individua come schema di guida 8 ambiti pubblici strategici, in grado, se opportunamente affrontati, di avviare azioni puntuali di riqualificazione. Tra l’altro essi hanno anche l’ambizione di incoraggiare paralleli interventi privati, in quanto essi stessi possono individuare interessi e opportunità specifiche che, pur collocandosi nell’area privata, sono coerenti e possono accompagnare, se non esaltare, l’indirizzo prefigurato dal Piano di Attuazione Pubblica:
1) Recupero dell’Asse Storico di via 4 Novembre, con rivalutazione prospettica della storica pineta e del Municipio realizzato nel 1925;
2) La Stazione, quale porta urbana, ma anche dell’Area Metropolitana del Medio Adriatica;
3) Il Centro Commerciale naturale di Piazza Garibaldi da rivalorizzare e implementare;
4) Tutta l’asta attrezzata per la sosta urbana a servizio del Centro, che trova un rinnovato fulcro e funzione partendo da Piazza Sant’ Antonio;
5) La Galleria Commerciale da riscoprire con le sue connessioni con il Parco Kennedy;
6) Piazza Gramsci come nodo di servizi, considerando anche le connessioni che si avranno con il complessivo nuovo polo scolastico;
7) Piazza Europa che può divenire un interessante polmone verde per l’intero quartiere;
8) La Porta Nord verso la nuova area di accesso al Mare, anche come compensazione dello spostamento del tracciato ferroviario a seguito della realizzazione del bypass ferroviario.
In definitiva, la Variante del Centro Storico tenta di recuperare alcuni caratteri identitari della Falconara di un tempo, raccordandola con la realtà effettiva odierna. Operazione non semplice, a volte impossibile, ma sicuramente virtuosa.
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Inaugurata piazza Catalani, il nuovo volto di uno spazio all’inclusione
Una festa che ha unito trasversalmente i cittadini per l'inaugurazione della nuova piazza Catalani, riqualificata con l’innovativo laboratorio LUDiCO, progetto pilota di rigenerazione urbana e innovazione sociale. Residenti, associazioni, alunni della scuola e frequentatori della piazza hanno infatti contribuito a disegnarne il nuovo volto e a partecipare al progetto. A tagliare il nastro, oggi, il Sindaco Stefania Signorini, affiancata dall’assessore all’Urbanistica Clemente Rossi.
Per i più piccoli sono stati consegnati alcuni dolciumi donati dall’Industria dolciaria Bedetti di via del Consorzio. Il progetto di riqualificazione ha permesso di trasformare piazza Catalani, spesso dimenticata e marginale, in un luogo di riunione, gioco e ‘chiacchiere tra giovani e meno giovani’. A delimitare gli spazi e le loro funzioni, i colori degli artisti di Jassart, che dopo le piogge di metà dicembre si sono messi al lavoro per completare il nuovo volto della pavimentazione. La ristrutturazione è stata completata con l’installazione delle panchine e delle strutture autoprodotte dai cittadini in collaborazione con Fab Lab. Il Sindaco Stefania Signorini ribadisce che “L’obiettivo è stato quello di realizzare una nuova Agorà per restituire alla cittadinanza, in particolare residenti, scuole e famiglie, un luogo che in passato era vissuto soprattutto per lo sport, come pattinaggio e calcetto, mantenendo anche tale vocazione. Il vicino centro socio-sanitario-riabilitativo diurno per disabili esalterà ancora di più la funzione di integrazione dello spazio in pieno centro storico”. Iniziato a gennaio 2022, il progetto LUDiCo è promosso dal Comune, progettato, realizzato e coordinato grazie alla sinergia tra l’ufficio tecnico comunale (dalla dirigente Eleonora Mazzalupi, responsabile unico del procedimento, ai progettisti ingegner Roberto Mantovani e architetto Eleonora Fanesi) e il collettivo Plasma (architetto Silvia Cerigioni e dottoressa Francesca Bianchi).
Con la collaborazione degli artisti dell'associazione ricreativa culturale Jassart e i workshop di urbanistica tattica aperti alla cittadinanza che si sono svolti nei mesi scorsi, è stata realizzata la pittura a terra del nuovo playground. Attraverso i workshop di Autocostruzione, svolti nei mesi di luglio e settembre al FAB Lab, sono state realizzate le installazioni artistiche in legno progettate dai designer che operano in Finlandia Monica Romagnoli e Markus Holste, alcune delle quali già presenti in piazza. Oltre 60 persone di tutte le età hanno partecipato alle giornate di autocostruzione e preso operativamente parte alla realizzazione, grazie al coordinamento e supporto dei designer. La piazza è dotata di un nuovo bagno pubblico e di isole ecologiche in legno, all’interno delle quali sono stati sistemati i contenitori per i rifiuti che prima si trovavano in via Amendola. Questo ha permesso di liberare alcuni posti auto. Durante i lavori, oltre alla realizzazione del nuovo bagno e l’installazione del canestro, sono stati riqualificati i muretti perimetrali, risanate alcune porzioni di pavimentazione, realizzati alcuni drenaggi per l’acqua meteorica. Quello che ha sempre contraddistinto il progetto – hanno sottolineato i progettisti e l’Assessore all’Urbanistica Clemente Rossi – è stata l'alta valenza sociale e l'inclusività nelle scelte e decisioni progettuali, che ha portato LUDiCO ad essere non un solo progetto di restyling, ma una vera e propria comunità di attori che operano insieme con lo stesso fine che è il benessere collettivo, migliorando i nostri spazi di vita quotidiani. Di imminente redazione il patto di collaborazione fra associazioni, Cooss Marche, scuole, rappresentanze delle varie etnie e semplici cittadini, finché ognuno si possa prendere cura dei nuovi manufatti e del libero, pacifico, giocoso utilizzo della piazza.
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La riqualificazione della città passa anche per l'edilizia privata: oltre 750 pratiche nel 2022
Lungo tutto il 2022 l’Ufficio Edilizia del Comune ha svolto un lavoro davvero importante per mole e impegno. Su tutto emerge l’apporto, in termini di qualità e quantità, degli addetti del settore Edilizia, così come suggerito anche da questa Amministrazione. L’impegno giornaliero si è svolto non soltanto sotto il profilo dei controlli edilizi, peraltro dovuti per legge, ma anche e soprattutto sotto l’aspetto della consulenza tecnica ed amministrativa, sviluppata per assistere gli utenti, sia essi professionisti o singoli cittadini o imprese, finalizzata, lo sottolineo, a risolvere le problematiche, indirizzarle nella giusta e corretta direzione, immersa nella concretezza delle richieste e dalle relative ipotesi progettuali. In questa ultima direzione mi sono speso in maniera particolare, come Assessore al ramo.
Da padrone li hanno fatti gli interventi dei privati, dovuti alle innumerevoli agevolazioni fiscali previste dal Governo. Essi si compendiano in diverse centinaia di pratiche, tutte evase o in corso di completamento. Solo per il superbonus del 110% gli interventi messi in campo assommano, alla data attuale, a circa 250. Tra l’altro e, fino ad ora, non ci risultano rilievi da parte degli organi preposti al controllo e non conformi alla legge.
Se si conferma questo dato, come mi auguro, permettetemi, come Amministratore Pubblico, una grande soddisfazione. Significa che in questo Paese si possono fare le cose per bene, purché lo si voglia. Alcuni dati. Le pratiche in lavorazione sono state complessivamente, dall’inizio dell’anno, 757, di cui 9 per impianti relativi alla telefonia, settore in rapidissimo sviluppo, in particolare qualitativo; 20 per permessi a costruire, relativi a ristrutturazioni consistenti e di valore, soprattutto di impianti produttivi o commerciali e 50 per sanatorie di attività pregresse.
Diciamo, quindi, che sono state privilegiate le ristrutturazioni e ogni forma di riqualificazione. Al riguardo molto c’è ancora da fare e il 2023 si presenta foriero di prolungamento di questa attività, a pieno ritmo. La Squadra Edilizia, formata da Tecnici comunali e Agenti della Polizia Locale, addetta ai controlli per accertamenti di inagibilità e prevenzione degli abusi edilizi, ha effettuato ben 38 sopralluoghi. Le pratiche di agibilità dei manufatti sono stati 122 e i condoni edilizi legittimi assommano solo a 4. Da far risaltare che ci sono state oltre 100 richieste e realizzazioni di nuovi impianti fotovoltaici per coperture di edifici e l’andamento non cessa in tale direzione.
In conclusione, il dato più interessante e, credo, più incoraggiante è che il computo metrico, allegato alle pratiche edilizie, risulta superiore a 100 milioni di euro. Ma se calibriamo tale dato alla capacità di imprimere e impiegare investimenti, spese e lavori in settori collegati nei vari campi merceologici e tecnici, in cui sono presenti e attive varie imprese operanti nel territorio, il dato aumenta in maniera esponenziale. Non sono in condizione di offrire un dato econometrico valido, ma lo moltiplicherei per almeno 2 o 3 volte, con impieghi notevoli di manodopera, attività per gli studi di professionisti del settore e, in definitiva, di posti di lavoro.
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Piazza Catalani, laboratorio sociale e primo recupero del Centro Storico: «Un lavoro corale per realizzare una nuova agorà”
Il restyling è in dirittura di arrivo. Presto e fino a fine novembre toccherà agli artisti di Jassart dare colore. Nuovo bagno, un canestro per street basket e isole ecologiche con recinzioni in legno. Dove c’era una piazza dimenticata, oggi c’è un luogo dove incontrarsi, giocare, chiacchierare tra giovani e meno giovani. Il nuovo volto di piazza Catalani è un atto rivoluzionario per Falconara. Non nella sostanza, cioè quella di aver restituito alla cittadinanza spazi trascurati e in degrado, quanto nella forma che poggia sull’idea di base di “azzeccare” l’investimento attraverso la condivisione e la partecipazione di residenti e fruitori dell’area. Tutto ciò ha portato a un vero e proprio Patto di Collaborazione tra associazioni, scuole, rappresentanze delle varie etnie, semplici cittadini e Amministrazione Comunale affinché ognuno si possa prendere cura dell’area e del libero, pacifico, giocoso utilizzo della piazza.
Altro fatto non trascurabile: piazza Catalani è anche l’'inizio della riqualificazione del Centro Storico essendo l’intervento il primo effettuato con il capitolo di bilancio alimentato dagli oneri di urbanizzazione delle ristrutturazioni in atto all’interno del quartiere. Tutto questo con l’obiettivo di migliorare il decoro, l’utilizzo e la visibilità di questa zona. Un percorso che ha visto l’aiuto determinante di giovani professionisti e architetti che, collegati con l’Università Politecnica delle Marche, hanno mutuato le loro esperienze di studio in Finlandia nella realtà locale. Il nuovo volto di piazza Catalani sta prendendo forma grazie a LUDiCO, progetto pilota di rigenerazione urbana e innovazione sociale. La riqualificazione si avvia infatti alla fase conclusiva. Sarà una sorta di agorà, restituita alla cittadinanza, in particolare residenti, scuole e famiglie e il vicino centro socio-sanitario-riabilitativo diurno per disabili esalterà ancora di più la funzione di questo spazio in pieno centro storico. Iniziato a gennaio 2022, il progetto LUDiCo è promosso dal Comune, progettato, realizzato e coordinato grazie alla sinergia tra l’ufficio tecnico comunale (dalla dirigente Eleonora Mazzalupi, responsabile unico del procedimento, ai progettisti ingegner Roberto Mantovani e architetto Eleonora Fanesi) e il collettivo Plasma (architetto Silvia Cerigioni e dottoressa Francesca Bianchi).
Ad oggi, con la collaborazione degli artisti dell'associazione ricreativa culturale Jassart e i workshop di urbanistica tattica aperti alla cittadinanza che si sono svolti nei mesi scorsi, è stata realizzata una parte della pittura a terra del nuovo playground di Piazza Catalani. L’intervento dovrà proseguire per terminare tutta la superficie entro il mese di novembre. In piazza è già presente il nuovo bagno pubblico, che verrà messo in funzione nei prossimi giorni, una volta ultimato l'accordo della manutenzione di pulizia giornaliera. Il nuovo servizio pubblico sarà accessibile a tutti e sarà gestito dai soggetti coinvolti già dalla prima fase di co-progettazione di LUDiCO (il Coser di via Roma e i gruppi sportivi di badminton e cricket) attraverso il Patto di Collaborazione, uno strumento innovativo per la pubblica amministrazione volto a promuovere la cura dei beni comuni urbani, che verrà illustrato alla cittadinanza prossimamente.
Attraverso i Workshop di Autocostruzione, svolti nei mesi di luglio e settembre al FABLab, sono state realizzate le installazioni artistiche in legno progettate dai designer Monica Romagnoli e Markus Holste, alcune delle quali già presenti in piazza. Oltre 60 persone di tutte le età hanno partecipato alle giornate di autocostruzione e preso operativamente parte alla realizzazione, grazie al coordinamento e supporto dei designer. Sono state installate, ad oggi, la copertura del nuovo bagno pubblico e le nuove isole ecologiche. I contenitori per i rifiuti urbani di via Giovanni Amendola sono stati spostati all'interno dei due spazi appositamente progettati in collaborazione con la Multiservizi. Un'idea, semplice ed economica, volta a migliorare il decoro urbano dei nostri spazi pubblici. Nelle illustrazioni potete prendere visione dei nuovi posizionamenti.
Durante i lavori sono stati riqualificati i muretti perimetrali, risanate alcune porzioni di pavimentazione, realizzati alcuni drenaggi per l’acqua meteorica. Il canestro già installato è il primo di tanti sport e giochi che saranno realizzati nel nuovo playground di piazza Catalani. Per la fine di novembre sarà prevista la conclusione del cantiere. Gli artisti di Jassart ritorneranno in piazza per ultimare l'opera con la pittura a terra, saranno posate le installazioni artistiche e gli ulteriori arredi urbani a completamento. Alla fine il Comune ha investito circa 54mila euro. Gran parte del merito di tutto ciò va alle persone, grande ricchezza della nostra Falconara: tecnici, professionisti, artisti, artigiani, semplici cittadini e tutte le realtà sopraccitate.