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Via i ruderi per il decoro della città: stiamo sanando situazioni rimaste in sospeso da 40 anni
Questa mattina si è provveduto ad abbattere una costruzione abbandonata situata in via Marconi all'altezza del Brico. Si tratta di un edificio abusivo disposto su due piani realizzato negli anni ’60 in difformità rispetto alle licenze edilizie. Abbandonato da decenni, pur essendo in un'area privata, faceva brutta mostra di sé a quanti si trovavano a passare per via Marconi.
Il Comune, già nel 2001, aveva emesso un’ordinanza di demolizione ai proprietari che però non avevano ottemperato alla prescrizione. In 11 anni, nessuna amministrazione è mai intervenuta d’ufficio. Ieri mattina si è deciso di agire. Sul posto, a monitorare le operazioni, è intervenuto il vicesindaco Clemente Rossi. Il Comune rientrerà delle spese sostenute recuperandole dai proprietari. Domani l’area sarà ripulita e si procederà con la predisposizione degli atti per l’acquisizione del terreno al patrimonio comunale.
“Ci sono zone della città – commentano Rossi e l’assessore ai Lavori Pubblici
Altro intervento analogo, si sta portando avanti in questi giorni nell'ex torre dell'acquedotto a Castelferretti tra via Montale e via Mauri. In questo caso, la ditta incaricata, ha già provveduto a transennare
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A seguito del grave incidente nel quale martedì scorso sono stati coinvolti otto studenti del liceo Cambi, investiti mentre aspettavano l’autobus alla fermata in via Flaminia, al Comando della Polizia Municipale sono arrivate numerose telefonate da parte di cittadini preoccupati per la sicurezza e l’incolumità dei pedoni.
La stessa dirigente scolastica dei due istituti superiori falconarese, l’assessore alla Cultura Stefania Signorini, è stata contattata dai genitori dei suoi studenti che le hanno confessato i medesimi timori.
Per questo si è deciso di intervenire immediatamente installando 10 panettoni in cemento, ancorabili alla strada e dotati di catarifrangenti, per creare un divisorio protettivo tra la Flaminia e la pensilina del bus. Questa mattina, l’assessore Signorini insieme all’assessore alla Viabilità Clemente Rossi, ai vigili, ai tecnici comunali dei Lavori Pubblici e a quelli di Marche Multiservizi Falconara, hanno effettuato un sopralluogo sulla fermata della zona Disco, dove si è verificato l’incidente.
“Si tratta, ovviamente, di un intervento tampone – spiega il vicesindaco Rossi - che tiene conto più dell’emotività suscitata dall’episodio che della reale pericolosità di quel preciso tratto di strada: in quella zona la strada è molto ampia e gli attraversamenti si concentrano soprattutto al mattino in concomitanza con l’entrata e l’uscita degli studenti dalle scuole superiori. Già dalla prossima giunta, il proposito è quello di effettuare un monitoraggio di tutte le fermate dell’autobus, intervenendo in quelle che, per afflusso di utenti e per quantità di traffico, risultano potenzialmente più pericolose per l’incolumità delle persone. Vogliamo progettare un assetto definitivo lungo tutta la Flaminia, dando la priorità ai punti più critici ma anche in rapporto alle risorse finanziarie che si renderanno disponibili. A quanti sono rimasti feriti nell’incidente di martedì vogliamo porgere l’augurio sentito di pronta guarigione da parte di tutta l’Amministrazione comunale”.
Tra le ipotesi, che successivamente ci si dovrà confrontare con Conerobus, anche l’installazione di semafori a chiamata con isole salvagente al centro della carreggiata o, dove possibile, anche lo spostamento delle fermate e delle pensiline. I panettoni saranno installati nei primi giorni della prossima settimana.
(da Ufficio Stampa Comune di Falconara)
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"Per recuperare l'area ex Montedison, l'unica strada percorribile inizia con l'abbattimento totale delle strutture esistenti ad esclusione delle Arche". Ha le idee chiare il vicesindaco Clemente Rossi sul ciò che bisogna fare per recuperare l'ex sito industriale a cavallo tra Falconara e Marina di Montemarciano.
L'Amministrazione comunale è impegnata fin dal suo insediamento per sanare decenni di abbandono e incuria nella zona e proprio per questo, nei giorni scorsi, il sindaco
"Lo stato attuale non è più ammissibile – spiega Rossi - l’area non può continuare a essere un luogo di ritrovo per senza tetto che puntualmente violano abusivamente gli spazi occupando le costruzioni rimaste ancora in piedi. Non è accettabile né dal punto di vista della sicurezza, né da quello della salute pubblica".
Nonostante l'abbattimento delle “casette degli operai” - i quattro edifici che fino a giugno erano visibili a ridosso della Flaminia, le cose sono solo di poco cambiate. E a testimoniarlo ci sono le continue operazioni delle forze dell'ordine che anche a fine novembre hanno trovato e denunciato 30 occupanti abusivi.
"Si è perso fin troppo tempo – aggiunge Rossi – e lo stesso complesso denominato "Le Arche", tutelato come esempio di archeologia industriale, essendo in legno, sta inesorabilmente scomparendo sotto l'azione degli agenti atmosferici. Vogliamo aspettare ancora un po' e vederlo crollare da solo? Penso che il recupero sia la strada migliore da perseguire ma per fare questo, visto che gli Enti pubblici non hanno risorse sufficienti, sia aprire ai privati".
Il Prg falconarese prevede per l'ex Montedison spazi fieristici, attività sportive, piccoli insediamenti commerciali e aree pubbliche con ma la situazione attuale, unita alla crisi economica, non è facile trovare investitori.
"Il Comune può fare la sua parte ordinando al proprietario di libere il sito dagli edifici fatiscenti e dalle macerie – conclude Rossi - Solo dopo questa operazione, che necessita un nulla osta non più rinviabile della Sovrintendenza, l'area, situata in una zona divenuta maggiormente strategica dopo l'apertura del nuovo casello autostradale di Montemarciano, potrà diventare appetibile per possibili investimenti privati. Questi, avendo la facoltà di recuperare le volumetrie edificatorie potrebbero al tempo stesso riuscire a provvedere alla necessaria e costosa bonifica della quale il sito necessita a tutela della salute pubblica. È l'unica strada per dare una possibilità ad un’area che, restando così le cose, non ne avrebbe. Le attività che si possono pensare? Pubbliche, sportive, commerciali e, perché no, fieristiche visto che Ancona ha perso i suoi spazi espositivi e sull’
(da Ufficio Stampa Comune di Falconara)